Oldalképek
PDF
ePub

trovarsi i medesimi tipi in un metallo più nobile.) Nelle provincie oltremarine peraltro durarono più a lungo; ed io per esempio ne ho uno forse inedito di Filippo il padre, di Colofone, che pesa gr. 2. 85 ».

« VI. Il Quadrante, xodpavτns, di gr. 1. 699, che fu l'ultima o sia la minima delle monete effettive ch'ebbe l'Impero fino alla totale mutazione nel sistema monetario di Augusto operata da Aureliano e da Diocleziano. Se ne ha la gravissima testimonianza di Plutarco che scrisse nella vita di Cicerone (cap. 29): το λεπτοτατον του χαλκου νομισματος κουαδραντην εκαλουν. Ella è troppo positiva per essersi potuta infirmare dagli oppositori; e posta la nuova diminuzione nel peso cagionatagli da Ottaviano, cade eziandio una parte delle ragioni, su cui si fondavano. A lui consonano Giovenale (Satyr. VII, v. 8): Nam si Pieria QUADRANS tibi nullus in umbra - Ostendatur; e Marziale (II, Epigr. 44): Quadrans mihi nullus in arca. Ella poi vi aggiungerà l'autorità del sacro testo di S. Matteo: non exibis inde, donec reddas NOVISSIMUM QUADRANTEM. (110) Non ne conosco alcuno in Roma

(109) Nel R. Museo Estense serbasi una monetina di bronzo avente nel ritto la testa di Giove diademata, imitante le sembianze di M. Aurelio, e dall' altra S C e un'Aquila stante di prospetto e respiciente. Pesa grammi tre.

(110) Qui mi giovi riferire le parole greche di Eutimio (v. la prec. nota 58 ), che pone il Quadrante eguale al Aεлtov, Minutum (Comm. in Marc. x11, 42): ó, to dentov δηλονότι, εστι παρ' Εβραιοις, ηγουν λεγεται κοραντης. λεπτον δε εστι παρ' ημιν ὁ οβολος. Altri sarebbesi aspettato παρα Ρωμαιοις invece di παρ' Εβραίοις.

avanti Nerone, nè dopo Traiano. È ben vero che molte di queste monetuccie non portano il nome dell'Imperatore, onde alcuna di esse potè essere coniata o prima o dopo. Ed è vero altresì che io debbo limitarmi a quel poco che offre la mia roccolta; giacchè è vano per questa parte di sperare sussidio dai libri numismatici, che si son fin quì contentati dell'inetta divisione in bronzo grande, mezzano e piccolo. Nelle provincie peraltro cominciano fino da Augusto: e Quadranti sono certamente i due coniati sotto quel prencipe in Alessandria, riferiti dal Mionnet (Descr. T. vi, p. 49, n. 37; Suppl. T. 1x, p. 26, n. 5); il primo de' quali pesa presso di me gr. 1. 70, l'altro gr. 1. 40. (1) Non saprei dire precisamente fino a quale Impero arrivino, non sempre bastando il modulo a determinare, senza l'aiuto del peso, se siano Semissi o Quadranti ».

« Ma è ben ora di finire, e lo farò conchiudendo, che gli effetti della riforma dei Triunviri, o per lo meno sicuramente di Ottaviano, furono che rimasero sospesi il Sesterzo d'argento, il Triente, il Sestante e l'Onciale di rame, e che invece si aggiunsero in questo metallo il Sesterzo, il Tripondio ed il Dupondio ».

(III) Quadranti sono pure le piccole monete di bronzo di Erode Magno e de' suoi successori, non che le Giudaiche insignite de' nomi di Cesare Augusto, di Livia, di Tiberio e d'altri Imperatori, del peso di grammi due all'incirca (v. la prec. nota 51).

DELLE LODI

DI MARIA VERGINE

AUSILIATRICE DE' CRISTIANI

Orazione

DI D. DOMENICO RICCI (*)

[ocr errors]

Progreditur quasi aurora consurgens, pulchra ut luna, electa ut sol, terribilis ut castrorum acies ordinata.

(Cantica)

questo il destino della Chiesa di Gesù Cristo che nata fra le contradizioni ed il sangue, fra le contradizioni ed il sangue, conforme alle predizioni e agli esempi del Divino suo Autore, debba sbattuta da continua tempesta proseguire in terra la miracolosa sua vita. E siffatto destino, o Cristiani, è necessario. Imperocchè per una parte non può essere mai nessuna società fra la luce e le tenebre, la verità e l'errore, la virtù ed il vizio: per l'altra l'errore ed il vizio, riprodotti incessantemente dal fomite reo, funesta eredità ed a tutti comune del primo padre, non si potranno mai del tutto fugare d'infra i guasti figli di quel peccatore. Quindi è purtroppo scritto ne' cieli e nella corrotta natura dell'uomo che i miserabili, i quali resistendo

(*) Fu recitata in S. Carlo di Modena il 24 maggio 1850: poi riveduta dall' autore.

ostinatamente alla grazia restauratrice non si lascino dalla soave sua forza mutare la mente ed il cuore, mantengano guerra eterna contra la Chiesa; siccome quella che costituita da Dio maestra di ogni verità, altrice di ogni virtù, combatte ogni maniera e di errori e di vizi.

Ma l'atroce guerra che potrà contra la Chiesa? La Chiesa è abbasata sovra tal pietra che, come le ondate del furibondo mare contra lo scoglio, tutte si debbono rompere contra lei le forze d'inferno. Sicura nella parola e nel sangue di Cristo, sul quale quella pietra sta, la vedono da oltre a diciotto secoli con rabbia impotente, e la dovranno pur sempre vedere, i suoi nemici sempre combattere e sempre trionfare, vincere la foga distruggitrice dei secoli, degli uomini, e delle cose, ergere il capo trionfale sulle ruine delle sette e dei regni, rovesciare tutti gli ostacoli, e dalle battaglie fatta più forte incedere gigante di Dio al conquisto dell' uni

verso.

Ma per mezzo di cui pensate, o Cristiani, che Dio somministri alla Chiesa le infinite forze necessarie a vincere tanto ostinata e terribilissima guerra ?

Ce lo dicono l'odierna solennità e la pompa della quale si allietano le pareti di questo Tempio e quella Imagine benedetta, a cui oggi più frequenti e fervorosi si atterrano i devoti: ce lo insegnano ad una voce e Padri e Concilii e Pontefici ed i solenni monumenti di tuttaquanta la storia. Maria è l'augusta Proteggitrice della Chiesa: Maria è l' amorosa e potente Ausiliatrice della cristiana famiglia: questo l'altissimo uffizio che sul monte dei dolori le affi

dava Gesù quando fra le ineffabili agonie che sotto alla croce le dilaceravano il cuore, insieme con lui ingenerava la Chiesa. A questo fine lei costituiva distributrice di tutte le grazie, partecipava a lei il potere ricevuto dal Padre: attalchè se Dio è onnipotente per natura, onnipotente fosse la sua Madre per grazia e per l'efficacia della sua preghiera. Or Maria veglia con affetto di madre sovra la Chiesa del suo Figliuolo: e tutta adopera a vantaggio di lei la potenza che riceveva da Dio. Però furibondino pure le porte d'inferno e frema l'antico nemico e addensi le tenebre e sommova procelle e si tragga dietro a devastare la greggia di Cristo l'intero mondo: a dissipare le tenebre, a placar le tempeste, a volgere in fuga le turme ostili basta Maria: la quale s'avanza a salvare la Chiesa, vaga come l'aurora, bella come la luna, risplendente siccome il sole, terribile come esercito agguerrito ed innumerevole contra piccola schiera ed imbelle ordinato a battaglia. Progreditur quasi aurora consurgens, pulchra ut luna, electa ut sol, terribilis ut castrorum acies ordinata. Indragato dalle sconfitte raddoppi pure Satan ed ammilli le ire e gli assalti: a difesa della città di Dio sta la guerriera Vergine come muro di bronzo contro al quale tutte si spezzano l'armi nemiche: e sorge nel mezzo suo come torre contro a cui è vano ogni empito e dalla quale pendono mille armi di superbi, gloriosi trofei di continue vittorie. Ego murus protectionis, ben può Ella dire, et ubera mea sicut turris: mille armaturae fortium pendent ex ea.

Quindi troppo a ragione, grata alla Vergine, la

« ElőzőTovább »