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tempi, Noi verremo nel vostro mezzo, eseguendo la Visita Pastorale nelle forme prescritte dal Sacro Concilio di Trento e dai Nostri Sinodi. E oh! quanto pur Ci tarda di raccogliere intorno a Noi in regolare Congregazione i Vicari foranei, onde aver lumi e consigli da essi pel miglior reggimento delle Parrocchie foresi! Nè meno vivo è in Noi il desiderio nè meno fermo il proposito di convocare il Sinodo Diocesano. Degnisi il Signore compiere i Nostri voti! Così in tale visita, in tali adunanze, potessimo, venerabili Fratelli, trovar largamente confermate le Nostre consolanti speranze, e raccogliere i sospirati frutti della Nostra e della Vostra sollecitudine pel bene di quelle anime che a Noi ed a Voi sono commesse per guidarle a salute.

Prescriviamo intanto che della presente Nostra Circolare sia comunicato prontamente un esemplare a tutti i Parrochi della Pieve dal Vicario foraneo, e che ciascun Parroco la faccia leggere ad ognuno de' sacerdoti della sua Parrocchia, e parimente che ne sia fatta lettura nelle tre prime consecutive Congregazioni plebane, e in città nelle tre prime Conferenze del Clero urbano. Il nuovo Stato morale del Clero Ci sarà trasmesso, in quest'anno, non più tardi delle Feste di Natale, per la campagna, ed entro il prossimo Novembre, per la città.

Moveant nos, fratres (chiuderemo con le parole, che Ci sembrano pur appropriate alle attuali circostanze, dell'immortale nostro Patrono e Padre S. Carlo) moveant nos, fratres, Matris nostrae justa lamenta, moveant lacrymae, moveant clamores; moveant materna illa viscera, ne impietatis arguamur et ingratitudinis; illamque consolari studeamus. — Quiescat, benignissima Mater, vox tua a ploratu, et oculi tui a lacrymis, quia est merces operi tuo, ait Dominus: non irriti erunt conatus tui, non sine fructu labores tui, non in vanum cruciaberis, sed revertentur filii ad terminos suos; concipient jam qui hactenus steriles fuerunt et parient; qui a te procul abierant, jam revertentur: ecce enim ego inebriabo animam sacerdotum pinguedine, et populus meus bonis adimplebitur, ait Dominus. 0 magna et inclyta Dei instrumenta, Sacerdotes, a quibus omnis

populorum pendet beatitudo! Qui si pingues sint, erunt itidem populi pingues; et secus si illi inanes erunt et vacui, magnum populis universis imminebit paupertatis hujus periculum. Faxit Deus Optimus Maximus ut ita calore repleamur ut caeteris etiam calefaciendis et succendendis apti reddamur; ita abundet in nobis ejus sanctissima gratia ut et nos ea repleamur et caeteris etiam de ea copiose communicemus. Amen (Concio 1 in Syn. Dioeces. x1 ad Clerum).

Esaudisca così Iddio le Nostre supplicazioni e accompagni colla efficacia della Sua la Pastorale Benedizione che a Voi tutti, o venerabili e dilettissimi Fratelli, con amantissimo cuore impartiamo.

Milano, dalla Nostra Residenza Arcivescovile, 13 Ottobre 1849.

BARTOLOMEO CARLO Arcivescovo.

P. ANTONIO TURRI Can. Ord. D. P. Canc. Arc.

Altri documenti importantissimi, che altamente onorano l'Episcopato, dobbiamo per necessità riservarli al prossimo quaderno.

CRONICA RELIGIOSA*)

(V. il tomo penultimo, a facc. 454)

ITALIA

Espugnata Roma dall'armi francesi, ed occupata nel gior

no 3 di luglio 1849, (1) il Santo Padre mandava nel dì 17 dello stesso mese da Gaeta la seguente proclamazione a' suoi sudditi :

<<< Iddio ha levato in alto il suo braccio, ed ha comandato al mare tempestoso dell' anarchia e dell'empietà di arrestarsi. Egli ha guidato le armi cattoliche per sostenere i diritti della

(*) È la parte riferibile al secondo semestre del 1849, che ci fu necessità differire a questo volume, siccome avvertimmo in fine del precedente.

(1) Fra le memorie del tempo che quel sacro suolo rimase contaminato da barbare orde, da usurpatori sacrileghi, da empj e ridicoli demagoghi, non sarà da trascurare l'opuscolo intitolato: Gli ultimi sessantanove giorni della repubblica romana, Narrazione compiluta sopra gli atti officiali pubblicati per comando del governo e per la massima parte inseriti nel Monitore romano. Il compilatore afferma di essere stato ocular testimonio della maggior parte di quegli avvenimenti, fin da' 16 di novembre del 1848. Ma sopratutto ci conserveranno un' adeguata idea degli orridi tempi le Note storiche intorno agli avvenimenti de' quali si parla nell' Allocuzione Pontificia de' 20 aprile 1849, e l'opuscolo intitolato Le ostilità della rivolta contro il Cattolicismo negli ultimi avvenimenti di Roma, Memoria storico-polemica di B. M. D. S. Di questo sonosi giovati anche gli Annali delle scienze religiose, ricomparsi al cessare della bufera infernale, con molta consolazione di chi studia e s'affatica per la causa della verità. E qui ci cade in acconcio di rendere un tributo di ammirazione e d'ossequio anche al Costituzionale Romano, che rimasto ultimo in sulla breccia alla difesa del vero, e costretto a ritirarsi per breve tempo, ha poi ripreso generosamente la spada e lo scudo, continuando sotto il titolo di Osservatore a propugnare la medesima causa contro alle macchinazioni della stampa, assai più fatali che l'asta del combattente e il pugnale dell'assassino.

umanità conculcata, della fede combattuta, e quelli della Santa Sede e della nostra Sovranità. Sia lode eterna a Lui, che anche in mezzo alle ire non dimentica la misericordia.

« Amatissimi sudditi, se nel vortice delle spaventose vicende il nostro cuore si è saziato di affanni alla riflessione di tanti mali patiti dalla Chiesa, dalla Religione, e da voi; non ha però scemato l'affetto, col quale vi amò sempre, e vi ama. Noi affrettiamo co' nostri voti il giorno che ci conduca di nuovo fra voi, e allorquando sia giunto, noi torneremo col vivo desiderio di apportarvi conforto, e con la volontà di occuparci con tutte le nostre forze del vostro vero bene, applicando i difficili rimedj ai mali gravissimi, e consolando i buoni sudditi, i quali mentre aspettano quelle istituzioni, che appaghino i loro bisogni, vogliono, come noi lo vogliamo, veder guarentita la libertà e la indipendenza del Sommo Pontefice, così necessaria alla tranquillità del mondo Cattolico.

<< Intanto pel riordinamento della cosa pubblica andiamo a nominare una Commissione che munita di pieni poteri e coadjuvata da un Ministero, regoli il governo dello Stato.

«Quella benedizione del Signore, che vi abbiamo sempre implorata anche da voi lontani, oggi con maggior fervore la imploriamo, affinchè scenda copiosa sopra di voi: ed è grande conforto all' animo nostro lo sperare, che tutti quelli che vollero rendersi incapaci di goderne il frutto pe' loro traviamenti, possano esserne fatti meritevoli mercè di un sincero e costante ravvedimento. »

Il temporaneo reggimento dello Stato fu quindi commesso a' Cardinali della Genga Sermattei, Vannicelli, Casoni ed Altieri, i quali, nel principio d' Agosto, così notificarono il loro ingresso in officio:

La Provvidenza divina ha sottratto dal vortice tempestosissimo delle più cieche e nere passioni, col braccio invitto e glorioso delle armi cattoliche, i popoli di tutto lo Stato Pontificio, ed in modo speciale quello della città di Roma sede e centro della Religione nostra santissima. Quindi fedele il Santo Padre alla promessa annunciata col suo venerato

Motu-proprio, dato da Gaeta il 17 del prossimo passato mese, ci manda ora fra voi con pieni poteri onde riparare ne' migliori modi, e quanto più presto sarà possibile, ai gravi danni arrecati dall' anarchia, e dal despotismo di pochi.

« Nostra prima cura sarà quella che la religione e la morale siano rispettate da tutti come base e fondamento di ogni convivenza sociale: che la giustizia abbia il suo pieno e regolare corso indistintamente per ciascuno; e che l'amministrazione della cosa pubblica riceva quell'assetto ed incremento, di cui v' ha tanto bisogno dopo l'indegna manomessione fattane dai demagoghi senza senno e senza nome.

« A conseguire questi importantissimi risultati ci gioveremo del consiglio di persone distinte per la loro intelligenza e pel loro zelo, non meno che per la comune fiducia che godono, e che tanto contribuisce al buon esito degli affari.

«Richiede poi il regolare ordine delle cose, che a capo de' rispettivi ministeri vi sieno uomini integri e versati nel ramo cui dovranno attendere con ogni alacrità; egli è quindi che nomineremo quanto prima chi presieda agli affari interni e di polizia, a quelli della giustizia, alle finanze, alle armi, non che ai lavori pubblici e commercio, restando gli affari esteri presso l'emo card. Pro-Segretario di Stato, che durante la sua assenza avrà in Roma un sostituto per gli affari ordinarj.

«Rinasca così, siccome speriamo, la fiducia in ogni ceto ed ordine di persone, mentre il Santo Padre nel suo animo veramente benefico si occupa di provvedere con quei miglioramenti, e con quelle istituzioni che sieno compatibili colla sua dignità e potestà altissima di Pontefice Sommo, colla natura di questo Stato, la di cui conservazione interessa tutto il mondo cattolico, e co' bisogni reali de' suoi amatissimi sudditi. »

A' 12 di agosto, il Cardinale Vicario, Costantino Patrizj, dava dalla sua residenza la seguente notificazione; la quale fu seguíta da consolanti effetti, cioè (come notava il Giornale di Roma) da pubbliche dimostrazioni che la gran maggioranza di que' cittadini, non ostante i mezzi adoperati a ren

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