Manuale della letteratura del primo secolo della lingua italiana, 3. kötetMagheri, 1839 |
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101. oldal
... li . ( 8 ) Latinismo per e , non più in uso . ( 9 ) Per e i . ( 10 ) Ora , gioventù . ( 11 ) Ellino , elli , ei , e ' . Quando tu vecchio reciterai antichi detti e fatti , fa 101 Dilige sic alios, ut sis tibi carus amicus: ...
... li . ( 8 ) Latinismo per e , non più in uso . ( 9 ) Per e i . ( 10 ) Ora , gioventù . ( 11 ) Ellino , elli , ei , e ' . Quando tu vecchio reciterai antichi detti e fatti , fa 101 Dilige sic alios, ut sis tibi carus amicus: ...
250. oldal
... ellino si guar- dassino in Roma , che quelli della congiurazione , o altra gente , li traessino a forza di prigione ? Or non ha adunque ria gente , se non in questa città ? in tutte le parti si truovano de ' rei uo- mini . Di niente ha ...
... ellino si guar- dassino in Roma , che quelli della congiurazione , o altra gente , li traessino a forza di prigione ? Or non ha adunque ria gente , se non in questa città ? in tutte le parti si truovano de ' rei uo- mini . Di niente ha ...
304. oldal
... ellino cognoscano il loro fine e il loro sovrano bene di questa vita mortale . Il filosafo ( 4 ) dice che ciascuno uomo abbisogna di cogno- scere ' l suo fine , perciò che nullo ( 5 ) può addirizzare le sue opere se prima non è ...
... ellino cognoscano il loro fine e il loro sovrano bene di questa vita mortale . Il filosafo ( 4 ) dice che ciascuno uomo abbisogna di cogno- scere ' l suo fine , perciò che nullo ( 5 ) può addirizzare le sue opere se prima non è ...
306. oldal
... el- lino perderanno la vertù della grandezza dell ' animo , nè non imprenderanno mai gran cosa a fare per dottanza ( 8 ) di non perdere li loro denari , chè l'avaro crede che ' l denaro sia sì gran cosa , ch ' elli non osa d ...
... el- lino perderanno la vertù della grandezza dell ' animo , nè non imprenderanno mai gran cosa a fare per dottanza ( 8 ) di non perdere li loro denari , chè l'avaro crede che ' l denaro sia sì gran cosa , ch ' elli non osa d ...
308. oldal
... ellino ab- biano la rinomea del mondo : ma nella gloria e nella rinomea di Dio non cape falsità , siccome in quella del mondo , chè Dio cognosce i pensieri e i vizii e le vertù delli uomini senza nullo inganno , ma ' l popolo non ...
... ellino ab- biano la rinomea del mondo : ma nella gloria e nella rinomea di Dio non cape falsità , siccome in quella del mondo , chè Dio cognosce i pensieri e i vizii e le vertù delli uomini senza nullo inganno , ma ' l popolo non ...
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acciò acciocchè Agatocle Agesilao alcuna altrui amici amistade animo Antico appresso Atena avea battaglia boce Bondelmonte Bono Giamboni Brunetto Brunetto Latini buono Carlo di Valois Cartagine Catelina cavalieri cavallo centurione ch'è chè Cicilia città cittade cittadini Codici colla colui consiglio Corso Donati costumi cotale credere Dante debbono detto dice dicitore Dino Compagni dire disiderio elli ellino erano fare favella fece femmina Fiesole figliuoli filosafo Fiorentini Firenze forza fuggire fusse gente ghibellini grandissima guardare guelfi guelfi Neri Guittone l'uomo Lacedemonia latino libro Lotario luogo lussuria male malvagi Mardonio medesimo mente messer Carlo moglie mondo morte nemici neuna nimici Oltrarno onore opera oste padre paraula parlare parole peccato perocchè pigliare popolo poscia possa preso puote quegli quod ragione Rettorica ricchezze Santo sanza savio senno sieno signore terra testo uomini uomo Vedi il Vol veggendo vertù Villani vizj Vocab voglio volgarizzamento vuole
Népszerű szakaszok
10. oldal - Che pria li padri e le madri trastulla; L'altra, traendo alla rocca la chioma, Favoleggiava con la sua famiglia De' Troiani, di Fiesole e di Roma.
363. oldal - Cosi per li. gran savi si confessa che la fenice muore e poi rinasce, quando al cinquecentesimo anno appressa : erba né biada in sua vita non pasce, ma sol d'incenso lagrime e d'amomo; e nardo e mirra son l'ultime fasce.
36. oldal - Orribil furon li peccati miei; Ma la bontà infinita ha sì gran braccia, Che prende ciò, che si rivolve a lei. ' Carchi di soperchiar Cr. Se il pastor di Cosenza che alla caccia Di me fu messo per Clemente, allora Avesse in Dio ben letta questa faccia, L' ossa del corpo mio sarieno ancora In co' del ponte presso a Benevento, Sotto la guardia della grave mora.
202. oldal - Questo signore viene, e conviensi onorare. Levate via i vostri sdegni e fate pace tra voi, acciò che...
88. oldal - E fattolsi chiamare, e familiarmente ricevutolo, seco il fece sedere e appresso gli disse: — Valente uomo, io ho da più persone inteso che tu se...
84. oldal - Il re infino allora stato tardo e pigro, quasi dal sonno si risvegliasse, cominciando dalla ingiuria fatta a questa donna , la quale agramente vendicò , rigidissimo persecutore divenne di ciascuno, che contro all'onore della sua corona alcuna cosa commettesse da indi innanzi.
196. oldal - Seminate le vostre menzogne, le quali empieranno i granai de' vostri figliuoli. Fate come fé' Siila nella città di Roma, che tutti i mali che esso fece in X anni, Mario in pochi dì li vendicò. Credete voi che la giustizia di Dio sia venuta meno? Pur quella del mondo rende una per una. Guardate a' vostri antichi, se ricevettero merito nelle loro discordie: barattate gli onori ch'eglino acquistarono.
36. oldal - L' ossa del corpo mio sarieno ancora In co' del ponte presso a Benevento, Sotto la guardia della grave mora. Or le bagna la pioggia e move il vento Di fuoc dal regno, quasi lungo il Verde, Ove le trasmutò a lume spento. Per lor maladizion sì, non si perde, Che non possa tornar 1' eterno amore, Mentre che la speranza ha fior del verde.
216. oldal - Ed egli a me : Dopo lunga tenzone Verranno al sangue, e la parte selvaggia' Caccerà l'altra con molta offensione. Poi appresso convien che questa caggia Infra tre soli, e che l'altra sormonti Con la forza di tal, che testé piaggia...
21. oldal - Ed un ch' avea 1' una e 1' altra man mozza, Levando i moncherin per 1' aura fosca, Sì che il sangue facea la faccia sozza, Gridò: Ricordera'li anche del Mosca, Che dissi, lasso! Capo ha cosa fatta, Che fu il mal seme della gente losca. Ed io v' aggiunsi: E morte di tua schiatta; Perch' egli, accumulando duol con duolo, Sen gio come persona trista e matta. Ma io rimasi a riguardar lo stuolo, E vidi cosa ch...