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de' malvagi uomini; ch' egli non è in nostra balia (1) quello che debbia ciascuno parlare.

Se vuoi dirittamente vivere, non curare le parole de' rei uomini; perocchè ogni uomo ha arbitrio di parlare.

Conciossiacosachè tu vivi direttamente, non curare le parole de' rei; (2) perciocchè non puote essere in nostro arbitrio quello che l'uomo si voglia favellare.

Segnitiem fugito, quae vitae ignavia fertur:

Nam, quum animus languet, consumit inertia corpus.

Fuggi la pigrizia, la quale è istoltezza della vita; chè quando l'animo sta pigro, sì si consuma lo corpo per la pigrezza. (3) Fuggi la negligenzia, la quale è detta mattezza della vita; imperocchè, quando l'animo inferma, (4) lo vizio consuma el corpo.

Fuggi nigligenza, la quale è tenuta (5) stoltizia di vita umana; chè, quando l'animo è infermo, la pigrizia consuma

il

corpo.

Alterius dictum aut factum ne carpseris umquam :
Exemplo simili ne te derideat alter.

Lo fatto altrui ovvero lo detto non riprendere mai, acciocchè con simigliante assempro (6) altri non ti ne beffi. L'altrui detto o fatto non riprenderai, acciocchè per simile esemplo altri non ti riprenda.

Non fare beffe di detto o di fatto altrui; perciocchè in simile assemplo (7) altri non ti scherni.

Quum tibi divitiae superant in fine senectae,
Munificus facito vivas, non parcus amicis.

Quando le ricchezze ti soperchiano (8) nella fine della tua

(1) Potere, arbitrio. (2) Anche nell' Albertano: conciossiacosachè tu direttamente vivi, non curare le parole de' rei. (3) Lo stesso che pigrizia . (4) Manca di vigore, di attività. (5) Stimata, considerata. (6) Antiquato, esempio. (7) Esempio. (8) Avanzano, abbondano.

T. 111.

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vecchiezza, fa' (1) che vivi largo, (2) e non avaro alli tuoi

amici.

Se nella tua vecchiezza t'abbonda ricchezza, sia (3) cortese agli amici, e non scarso. (4)

Conciossiacosachè le ricchezze in tua vecchiezza e inverso la fine t'abbondino, fa' che vivi largamente, ed agli amici non iscarso,

Utile consilium dominus ne despice servi:
Nullius sensus, si prodest, temseris umquam.

L'utile consiglio del servo, tu signore, non dispregiare; lo senno di ciascheduno non dispregiare in alcun tempo, s' elli fa prode. (5)

L'utile consiglio del servo non dispregerai, se t' è utile. (6) Tu, essendo signore, l' utile consiglio del tuo servo non ischifare; el senno di neuna persona non avere mai in dispregio.

Multorum disce exemplo quae facta sequaris,
Quae fugias. Vita est nobis aliena magistra.

Appara dagli assempri di molti, li quali fatti (7) seguiti, e li quali fuggi: la vita altrui sì è ammaestramento a noi. É (8) fatti di molti imprendigli per esemplo e seguitagli, (9) e l'altrui vita sia maestra a te.

Appara (10) ad assempro altrui e i fatti che debbi seguire, e quelle cose che sono da fuggire: la vita d' altrui sì n'am

maestra noi.

Quod nosti haud recte factum, nolito silere:
Ne videare malos imitari velle tacendo.

Quello che conosci non dirittamente fatto, non tacere; ac

(1) Procura, adoprati. (2) Generoso. (3) Sii. (4) Sordido, avaro. (5) Fa, reca utilità. (6) Qui il traduttore sta più attaccato al sentimento che alle parole. (7) Cioè quali fatti, chè quale dubitativo si trova usato spesso coll' articolo nelle scritture antiche. (8) Per i. (9) Seguitare vale qui rendersi conforme. (10) Lo stesso che impara .

eiocchè, tacendo, non paja che vogli seguitare li malvagi uo

mini.

La cosa fatta non dirittamente riprendila, acciocchè non paia che tu sia consenziente al male.

La cosa non fatta dirittamente non la celare, acciocchè non paja che tu vuogli seguire i rei col tuo tacere.

Inter convivas fac sis sermone modestus:
Ne dicare loquax, dum vis urbanus haberi.

Intra li manicari (1) fa' che sie temperato (2) nel tuo parlare, acciocchè non sie detto favellonico, (3) quando tu vuoli

essere tenuto cortese.

Intra coloro che mangiano parla poco, acciocchè tu non sia tenuto parlatore, (4) quando vuoli essere tenulo cortese. Ne' conviti fa' che tu sia temperato in tuo parlare, acciocchè non sia tenuto uomo di parole (5) tu, che vuogli essere tenuto onesto cittadino.

Utere quaesitis, sed ne videaris abuti:

Qui sua consumunt, quum deest, aliena sequuntur.

Usa le cose che tu avrai acquistate in tal modo che paia che tu non le guasti; (6) chè quegli che consuma le sue cose, quando li sono venute meno, va cercando l' altrui.

Usa delle cose acquistate in modo che ti basti; perocchè quelli che consuma el suo, va poi cercando l'altrui.

Le cose acquistate usale a' bisogni, ma non le distruggere ; perocchè coloro che istruggono (7) il loro, quando vien loro meno, addomandano l'altrui.

1

e

(4) Conviti. Forse che debba leggersi manicanti, mangianti, rispondendo meglio al lat. convivas. (2) Moderato. (3) Ciarliere, pieno di parole; vocabolo affatto sconosciuto. (4) Qui è preso in poco buon senso, vale uno che parla molto. (5) Ciarlone, parabolano. Nell' Eccles. C. XXXI. 41. in convivio vini non arguas proximum, et non despicias eum in jucunditate illius. (6) Mandi a male, dissipi. (7) Struggono, da struggere, coll' aggiunta dell' I.

Aequa diligito caros pietate parentes,

Nec matrem offendas, dum vis bonus esse parenti .

Ama lo tuo padre e la tua madre, e non con inferma (1) pietade; e non offendere la tua madre, quando tu vuoli essere buono al tuo padre.

Ama el padre e la madre tua con grande amore, e non offendere alla madre, se vuoi piacere al padre.

Ama i tuoi parenti (2) ferventemente e non pigheramente; (3) e non offendere tua madre tu, che vuogli essere tenuto buono.

LIBRO IV.

Quum sis incautus, nec rem ratione gubernes,
Noli fortunam, quae non est, dicere caecam.

Quando non se' savio e non tratti (4) li tuoi fatti con ragione, non dire la fortuna cieca, (5) la quale non è, cioè neuna cosa è.

Conciossiacosachè tu non sia proveduto, (6) e che tu non governi le tue operazioni con ragione, non dire che la fortuna sia cieca, la quale non è.

Conciossiacosachè tu sia incauto, e non governi la cosa per ragione, non chiamare la fortuna tua cieca, la quale non è. (7)

(1) Poco volonterosa, meno che pronta; ovvero, debole, fiacca. Erasmo: non aegra, id est non coacta, neque gravatim. (2) Al modo de' Latini, per genitori. Dante, Inf. C. I.

Tu dici che di Silvio lo parente,

ove il Boccaccio annota, cioè padre. (3) Per pigramente, da pighero, che i nostri contadini dicono tuttodi per pigro. (4) Governi, hai cura. (5) Inconsiderata. (6) Provido. (7) Il volgarizz. di Albertano: conciossiacosache tu sii non savio, e la cosa non governi per ragione, non dire la ventura cieca, che nessuna cosa è.

Quum fueris locuples, corpus curare memento;

Aeger dives habet nummos, sed non habet ipsum.

Quando se' ricco, siati a mente (1) di curare, (2) lo tuo corpo; chè lo ricco infermo hae li danari, ma non ha sè medesimo. (3)

Quando sarai ricco, ricordati di curare el corpo; lo 'nfermo ricco ha e (4) danari, ma non ha sè medesimo.

Quando sarai ricco, abbi a mente di curare il tuo corpo; lo 'nfermo ricco e avaro hae i danari, e non ha sè medesimo.

Utere quaesitis opibus; fuge nomen avari.
Quid tibi, divitiae, si semper pauper abundas?

Usa le acquistate ricchezze, e fuggi lo nome dell' avaro: che ti giovano le ricchezze, se povero sempre abbondi?

Usa le cose guadagnate, e fuggi el mo' (5) dell' avaro: che prode (6) ti fanno le ricchezze, se tu sempre vivi avaro?

Usa le acquistate ricchezze, e fuggi il nome (7) di essere avaro che magne ricchezze son queste, o povero, se tu sempre abbondi?

Si famam servare cupis, dum vivis, honestam,

Fac fugias, animo quae sunt mala, gaudia vitae.

Se tu disideri di guardare (8) l'onesta fama finchè vivi, fa' che fuggi nel tuo animo quelle cose, che sono malvagie allegrezze della vita.

Se vuoi buona et onesta fama nella tua vita, fa' che tu schifi le disoneste allegrezze.

(4) Ricordati. (2) Qui curare il corpo non importa nè lavarlo nè mondarlo, come spiega il Vocab. ma si bene averne cura, perchè si mantenga sano. (3) Aver sè medesimo vale poter fare il volere, il piacer suo; 0, come dice il Monti, esser padrone di se. L' Arutzenio: ille se habet qui voluntati obsequi et, quod animus adpetit, agere et perficere potest. (4) Per i. (5) Modo, costume. I lat. richiederebbe nome o rinomo. (6) Utilità, (7) Taccia, o mala voce. (8) Conservare.

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