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DELLA GVER RA

DI TRANSILVANIA,

DEL SIGNOR ASCANIO CENTORIO
DE GLI HORTENSII.

NE QVALI SI CONTENGONO TVTTE LE
COSE, CHE SVCCESSERO NELL'VNGHERIA
DALLA ROTTA DEL RE LODOVICO XII. SINO
ALL'AN NO MD LII I.

CON LA TAVOLA DELLE
DEGNE DI MEMORIA.

COSE

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ALL'ILLVSTRISS.ETECCELL.

SIG. MIEI OSSERVANDISSIMI
IL SIG. OTTAVIO FARNESE,
DV CA DI PARMA, DI PIACENZA
E T DI CASTRO.

ET IL SIGNOR DON CONSALVO FERRANTE
DI CORDY D A D VCA DI SESSA,
GOVERNATORE DELLO STATO DI MILANO
E CAPITAN GENERALE DEL RE FILIPPO IN ITALIA,

ASCANIO CENTORIO DE GLI HORTENSII:

ERAMENTE ILLVSTRISS
Eccellentifsimi Signori miei,

non poffo fe non con stupore marauigliarmi della grande profondità dell'ingegno di Caio Giulio Cefare,che tra le fquadre de gli armati, e i turbini delle battaglie, e la dub bia fortuna delle guerre, habbia con tanta prontezza, e di ligentia, fcritto le cofe, che furono da lui in diuerfe parti fat te,e con tanta leggiadria, che molti che fi fono sforzati d'im i tarlo,non mai han potuto peruenire a quel fegno, che con tan* ÿ

ta gloria infiniti ha punto di lodata inuidia, é molti inanimato a feguitare i loro degni ueftigi, fi come nel particolare. delle guerre di Tranfiluania ha inanimato me, che affai e di lunga a ciascuno inferiore mi troua. Ma perche ogn'uno è quafi tirato dal defiderio d'una eterna fama, e dalla auidi tà dell'acquiftarfi un gloriofo nome, penso che non farò tenuto a marauiglia, fe per queste due cause mi farò posto a solca re fi faticofo pelago, che furfe alla debolezza del mio ingegno, potria parere piu noiofo di quello ch'io mi hauefsi perfuafo. La onde, confidatomi nel loro ualore, e grandezza, e nella lo ro immenfa generofità di animo, spero che quel uiaggio, che gia mi fi apprefentò difficile, douermifi rendere tanto facile, che potrò fotto l'ombra dell'inclite loro uirtu, godere affai di quella gloria, che gli immortalı suoi fatti, e la nobilta del fan gue illuftre de gli antichi fuoi, gli hanno partorito. Pofcia, che eglino come Themistocle dalla uera Gloria de' trionfi di Milciade isuegliati, abbandonando tutti i particolari interefsi, hanno dato di fe con marauigliofa lode non poco affaggio de ualorofi, e de prudenti al mondo. Percioche l'uno man dato in Germania in fauore dell'Imperator Carlo Quinto da · Papa Paolo terzo fuo auolo, contra il Duca di Saffonia, fi diportò talmente in quella espeditione, che superò ne configli Fabio, e di lunga nell'effequire Pompeo e Marcello. E dopo in Africa nell'impresa che l'Imperatore uoleua fare di Algeri,non meno in quei duri frangenti di fortuna, e tempefte del mare, che un Cefare, o un'Augufto uigilante e accorto. Et · ultimamente nelle guerre fattegli, t) in quelle, che ad in ftanza del valorofo Re di Spagna fece nel Ferrarese, come fi diportaffe

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