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communicandas ceteris solus accepit (Lib. VII. contra Parmen. cap. III.) S. Paciano di Barcellona sulle parole di Gesù Cristo Tu es Petrus etc.; dice che Gesù Cristo parlò al solo S. Pietro per fondare in lui e da lui l'unità della Chiesa : Ad Petrum loquutus est Dominus, ad unum ideo ut unitatem fundaret ex uno Epist. III. ad Sympron.)

332. Ma lasciando altri molti, vediamo la dottrina di S. Cipriano, la quale è così chiara, precisa e forte, che non si può con veruna stiracchiatura oscurare. E si rifletta che il S.Martire nell'aureo Libro de Unitate ecclesiae parla ex professo di questa materia, e mostra come, e in chi si formi questa unità. Dopo aver detto che il Diavolo inganna gli uomini con falsa luce, e li rapisce fuori della vera Chiesa per mezzo de' suoi ministri, quos subornat velut ministros justitiae, asserentes noctem pro die, interitum pro salute, desperationem sub obtentu spei, perfidiam sub praetextu fidei, antichristum sub vocabulo Christi ut dum verisimilia mentiuntur, veritatem subtilitate frustrentur, come fanno appunto certi scrittori col fallace pretesto di rivendicare ai Vescovi i loro originari diritti pretesi usurpati dai Papi, e di richiamar le cose alla disciplina dei bei secoli della Chiesa : dopo aver il S. Martire detto tutto questo, cerca qual sia il motivo di andare si bruttamente fuori di strada errando, e risponde: Hoc eo fit, fratres dilectissimi, dum ad veritatis originem non reditur, nec Caput quaeritur, nec Magistri coelestis doctrina servatur.. Se noi saremo fedeli alla dottri

na del celeste Maestro, non vi sarà bisogno di far molte parole nè di portar molte ragioni. La verità si trova presto in poche parole del N. Salvatore: Quae si quis consideret, et examinet, tractatu longo, atque argumentis opus non est. Probatio est ad fidem facilis compendio veritatis.

333. Attenti dunque a questa prova, che in poche parole c' insegna una importantissima verità. Loquitur Dominus ad Petrum: Ego tibi dico, inquit quia tu es Petrus et super hanc petram aedificabo Ecclesiam meam, con quel che siegue et iterum eidem post resurrectionem suam dicit: Pasce oves meas. Super illum unum aedificat Ecclesiam suam et illi pascendas mandat oves suas. E dopo aver detto che anche agli altri Apostoli fu data una pari potestà, soggiunge, tamen ut unitatem manifestaret unitatis ejusdem originem ab uno incipientem sua auctoritate disposuit.... exordium ab unitate proficiscitur, et primatus Petro datur, ut una Christi Ecclesia, et cathedra una monstretur. Et Pastores sunt omnes, et grex unus ostenditur, qui ab Apostolis omnibus unanimi consensione pascatur ut Ecclesia Christi Ecclesia una monstretur.... Hanc Ecclesiae unitatem qui non tenet, tenere se fidem credit? Qui Ecclesiae renititur, et resistit, qui Cathedram Petri, supra quam fundata est Ecelesia, deserit, in Ecclesia se esse confidit? Quam unitatem firmiter tenere, et vindicare debemus, maxime Episcopi, qui in Ecclesiae praesidemus, ut Episcopatum quoque ipsum unum, atque indivisum probemus. Nemo fra

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ternitatem mendacio fallat nemo fidei veritatem perfida praevaricatione corrumpat. Episcopatus unus est, cujus a singulis in solidum pars tenetur. Ecclesia quoque una est, quae in multitudinem latius incremento foecunditatis extenditur. Quomodo solis multi radii etc. Qui vengono le similitudini dei raggi, dei rami, e dei ruscelli, i quali benchè molti, e sparsi in varie parti, formano tuttavia unità nella loro origine, unitas tamen servatur in origiunum tamen caput est et origo una. 334. Altri passi del medesimo senso si troveranno nelle lettere del S. Martire, i quali io tralascio come non necessari, e per brevità. Dunque dalla dottrina di S. Cipriano l'unità della Chiesa, e dell' Episcopato, dipende e si forma dall' unità del саро, e questo capo si riconosce essere S. Pietro, e per conseguenza i successori di lui nella Cattedra romana, dalla quale è nata l'unità dell' Episcopato, come dice il S. Martire nella lettera LV. ad Cornelium parlando di certi scismatici i quali navigare audent ad Petri cathedram sulla quale sedeva allora S. Cornelio Papa, atque ad Ecclesiam principalem unde unitas sacerdotalis exorta est. L'unità della Chiesa è strettamente connessa e diciam così, immedesimata coll' unità dell' Episcopato. S. Cipriano unisce sempre queste due cose Episcopatus unus est e l' una e l'altra unità si forma nell' unità di quel primo, che ricevette l' Episcopato. Exordium ab unitate proficiscitur, et primatus Petro datur, ut una Christi Ecclesia, et cathedra una monstretur. Questa è quel

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la unità che si trova facilmente, compendio veritatis, quando si va al fonte, e si esamina la dottrina del celeste Maestro. Verità che appartiene alla nostra fede, quam qui non tenat, fidem non tenet, la quale chi nega fraternitatem mendacio fallit, et fidei veritatem perfida praevaricatione corrumpit.

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335. Torniamo a S. Ottato, e vediamone un altro passo insigne. Egli nei primi capi del lib. II. contro Parmeniano Vescovo Donatista parla dei caratteri essenziali della Chiesa cattolica, che egli chiama dotes, e fra queste pone in primo luogo l'Episcopato, e la sua unità dalla quale si forma l' unità anche della Chiesa tutta. Inter quas (dotes) Cathedra est prima (dos) ubi nisi sederit Episcopus conjungi altera dos non potest. Vuol dire che senza cattedra, senza Episcopasenza potestà di governo non si può aver Chiesa. Ora è da vedersi in chi l'Episcopato abbia avuto il suo principio. Videndum est quis et ubi prior cathedram sederit..... Igitur negare non potes scire te in urbe Roma Petro primo cathedram episcopalem esse collatam, in qua sederit omnium Apostolorum caput Petrus (Cap. II.) Ergo cathedram unicam, quae est prima de dotibus, sedit prior Petrus etc. (Cap. III.) Igitur de dotibus supradictis cathedra est, ut diximus, prima, quam probavimus per Petrum nostram esse, quae ducit ad se Angelum (Cap. VI.)

336. Si facciano alcune riflessioni su questo passo di S. Ottato. La Cattedra, o sia il Vescovado Romano non fu il primo per ragione di tempo. I Vescovadi

di Gerusalemme, e di Antiochia, e forse qualche altro ancora, furono fondati prima del Romano. Fu dunque il primo per ragione di origine; poichè S. Pietro fu il primo a ricevere l' Episcopato da Gesù Cristo, ed a fissare stabilmente la sua Cattedra in Roma. In oltre questa prima Cattedra mantiene sempre la sua primazia, e l'autorità ricevuta da S. Pietro, anche nei Successori di lui, de' quali in fatti S. Ottato tesse il catalogo incominciando da S. Lino a S. Siricio sedente quando egli scriveva (cap. III.) In terzo luogo questa Cattedra è unica, poichè Episcopatus unus est, come dice S. Cipriano, ed è unica perchè discende da S. Pietro, il quale fu solo, e primo a riceverla da Gesù Cristo quam probavimus per Petrum esse nostram, e perchè questa Cattedra forma l'unità di tutti i Vescovi, di tutti i Vescovadi, e di tutti i fedeli, colla quale tutti debbono star uniti, e da essa ricevere ogni potestà di governare la Chiesa. Ed è ciò tanto vero, che anche le Cattedre fondate dagli altri Apostoli dovevano in qualche vero modo essere diramate, e procedenti dalla Cattedra di S. Pietro, altrimenti tali Cattedre sarebbero state fuori dell'unità cattolica. In qua una Cathedra ( di S. Pietro) unitas ab omnibus serbaretur, ne ceteri Apostoli singulas sibi quisque defenderent (come proprie, e con indipendenza della Cattedra Romana di S. Pietro) ut jam schismaticus (anche un Apostolo) et peccator est qui contra singularem Cathedram alteram collocaret. ( Cap. II.) Finalmente si rifletta che questa dottrina vien proposta da S. Ottató

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