Annali d'Italia dal principio dell'era volgare sino all'anno 1750, 13. kötetPresso Leonardo Marchini, 1827 |
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150. oldal - ... sacri luoghi venivano divorati dai principi, e dati in commenda ad abbati anche secolari e scandalosi, ei vescovi, e fin gli stessi romani pontefici, più a distruggere , che ad edificare erano rivolti, stante la voga, in...
40. oldal - Roma si trovò piena di mali umori, allora succederono i disordini più grandi, come si può conoscere consultando la storia della Chiesa. Lodiamo dunque i principi buoni ei tempi presenti e biasimiamo i principi cattivi di tutti i tempi; e rendiamo grazie a Dio che da tanti anni in qua camminano di sì buon concerto le elezioni de' romani pontefici, e questi buoni, e questi di edificazione, e non più di scandalo al popolo di Dio, senza che vi sia bisogno di freno ai disordini per mezzo della potenza...
39. oldal - Ma qui è fuor di sito l'epifonema dello zelante annalista, perché i malanni della Sedia Apostolica in questi tempi vennero dai Romani stessi, e non dai principi secolari. Per lo contrario in que...
101. oldal - Confessor Christi, pie Dei famule, Geminiane, exorando supplica, ut hoc flagellum, quod meremur miseri celorum régis evadamus gratia.
286. oldal - Ecclesiam, et te rectorem ipsius, exaltabo secundum posse meum : et nunquam vitam aut membra, et ipsum honorem quern babes, mea voluntate, aut meo consilio, aut meo consensu, aut mea exhortatione, perdes. Et in Romana urbe nullum placitum aut ordinationem faciam de omnibus, quce ad te, aut ad Romanes pertinent, sine tuo consilio (aliter concilio).
160. oldal - Qui fratri sobolem fratris de nomine jussit Edere, si primus nequeat sibi gignere natum. • : Nostra tuo peperisse viro, te saecula norunt. Respondes (scio ) tu: nib.il hoc Venus ebria Curât.
58. oldal - Gaeta, diedero addosso al corpo avanzato dei collegati con ucciderne molti , e inseguir gli altri fino al ponte. Quivi fecero testa i Cristiani con tal vigore , che obbligarono il nemico a retrocedere in fretta verso i suoi alloggiamenti. Di più non ne dice Leone Ostiense: segno che dovette sfumare in nulla questo sforzo di Atenolfo.
10. oldal - quis Romanus, cuiuscumque sit ordinis, sive de clero, « sive de senatu, seu de quocumque ordine, gratis « ad nostram imperialem maiestatem venire voluerit « aut necessitate compulsus ad nos voluerit proda...
18. oldal - DCCCCI. gens Hungarium Langobardorum fines ingressa caedibus, incendiis ac rapinis crudeliter cuncta devastat. Cuius violentiae ac beluino furori cum terrae incolae in unum agmen conglobati resistere conarentur, innumerabilis multitudo ictibus sagittarum periit, quam plurimi episcopi et comites trucidati sunt.
150. oldal - ... ad abbati anche secolari e scandalosi ; ei vescovi, e fin gli stessi romani pontefici più a distruggere che ad edificare erano rivolti, stante la voga in cui cominciò ad essere la simonia, l'incontinenza, il dover andare alla guerra, per nulla dire di tanti altri disordini di questi secoli barbarici, non taciuti dal cardinal Baronio.