La commedia, 2. kötetCompany'tipi del Gondoliere, 1837 - 265 oldal |
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... occhi miei ricominciò diletto Tosto ' ched i'usci ' fuor dell ' aura morta Che m ' avea contristati gli occhi e ' l petto . Lo bel pianeta , ch ' ad amar conforta , Faceva tutto rider l'oriente , 7 . 8 . 1 Velando i Pesci ch ' erano in ...
... occhi miei ricominciò diletto Tosto ' ched i'usci ' fuor dell ' aura morta Che m ' avea contristati gli occhi e ' l petto . Lo bel pianeta , ch ' ad amar conforta , Faceva tutto rider l'oriente , 7 . 8 . 1 Velando i Pesci ch ' erano in ...
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... SEMPRE . Virg . Umbras Erebi noctemque profundam . Aeternam noctem . GROTTE ? Scogli ( Inf . , XXXIV ) . PIGLIO ( Inf . , IX ) . E ' gli chiude gli occhi con le mani alla vista della Gorgone . 20 . 21 . 22 . 23 . 24 . 8 DEL PURGATORIO Co.
... SEMPRE . Virg . Umbras Erebi noctemque profundam . Aeternam noctem . GROTTE ? Scogli ( Inf . , XXXIV ) . PIGLIO ( Inf . , IX ) . E ' gli chiude gli occhi con le mani alla vista della Gorgone . 20 . 21 . 22 . 23 . 24 . 8 DEL PURGATORIO Co.
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... occhi casti Di Marzia tua , che ' n vista ancor ti prega , O santo petto , che per tua la tegni ; 20 . 21 . 24 . 25 . 26 . 27 . SERA . L ' Ar . , d'Enoc e d'Elia : Che non han visto ancor l'ultima sera . An- dreini , dell ' Inf .: L ...
... occhi casti Di Marzia tua , che ' n vista ancor ti prega , O santo petto , che per tua la tegni ; 20 . 21 . 24 . 25 . 26 . 27 . SERA . L ' Ar . , d'Enoc e d'Elia : Che non han visto ancor l'ultima sera . An- dreini , dell ' Inf .: L ...
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... occhi miei Mentre ch'i ' fui di là , diss ' egli allora , Che quante grazie volle da me fei . Or che di là dal mal fiume dimora , Più muover non mi può per quella legge Che fatta fu , quando me n ' usci ' fuora . Ma se donna del ciel ti ...
... occhi miei Mentre ch'i ' fui di là , diss ' egli allora , Che quante grazie volle da me fei . Or che di là dal mal fiume dimora , Più muover non mi può per quella legge Che fatta fu , quando me n ' usci ' fuora . Ma se donna del ciel ti ...
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... occhi a lui drizzai . Ei cominciò : figliuol , segui i miei passi , Volgiamci indietro , che di qua dichina Questa pianura a ' suo ' termini bassi . L'alba vinceva l ' ora mattutina , Che fuggia ' nnanzi , sì che di lontano Conobbi il ...
... occhi a lui drizzai . Ei cominciò : figliuol , segui i miei passi , Volgiamci indietro , che di qua dichina Questa pianura a ' suo ' termini bassi . L'alba vinceva l ' ora mattutina , Che fuggia ' nnanzi , sì che di lontano Conobbi il ...
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altrui amore Anco in prosa Angeli anima antichi Arist Arno avarizia avea Averroe Beati Beatrice bella Bocc Boet buon canto canz Carlo d'Angiò carro ch'è ch'i chè chiama Chiesa ciascun cielo colui Conv corpo d'amore Dante destra dice Pietro dicea dietro divina dolce donna duca Eccl ejus elli equatore Eunoè Ezech fece figlia figliuol Filippo il Bello Filomela foco gente Gerusalemme giro grido grifon Inferno intelletto intende invidia l'altra l'anima L'Ott luce lume male Matth mente monte morte mostra Nota le terzine notte occhi omai parea parla parole passi peccato perocchè Petr pianta piè Pietro cita poco Poscia prego pria Purg Purgatorio quivi quod quum ragione rispose sale sangue santa sovra Stazio sunt superbia terra terzine tosto Ugo Capeto uomo vapori vede veder veggio venire vêr vidi Virg Virgilio virtù volsi XXII XXVI XXXI
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239. oldal - Sì scoppia' io sott' esso grave carco, Fuori sgorgando lagrime e sospiri, E la voce allentò per lo suo varco. Ond' ella a me : Per entro i miei disiri, Che ti menavano ad amar lo bene, Di là dal qual non è a che si aspiri, Quai fossi attraversati, o quai catene Trovasti, per che del passare innanzi Dovessiti così spogliar la spene?
236. oldal - Sì tosto come in su la soglia fui Di mia seconda etade, e mutai vita, Questi si tolse a me, e diessi altrui. Quando di carne a spirto era salita, E bellezza e virtù cresciuta m'era, Fu...
231. oldal - L' occhio la sostenea lunga fiata ; Così dentro una nuvola di fiori, Che dalle mani angeliche saliva, E ricadea in giù dentro e di fuori, Sopra candido vel cinta d' oliva Donna m' apparve, sotto verde manto, Vestita di color di fiamma viva. E lo spirito mio, che già cotanto Tempo era stato che alla sua presenza Non era di stupor, tremando, affranto, Senza degli occhi aver più conoscenza, Per occulta virtù che da lei mosse, D' antico amor sentì la gran potenza.
249. oldal - Come le nostre piante , quando casca Giù la gran luce mischiata con quella Che raggia dietro alla celeste lasca', Turgide fansi , e poi si rinnovella Di suo color ciascuna, pria che 1 sole Giunga li suoi, corsier sott...
11. oldal - Tu 1 sai che non ti fu per lei amara In Utica la morte, ove lasciasti La veste ch
240. oldal - Diretr' a me, che non era' più tale. Non ti dovea gravar le penne in giuso Ad aspettar più colpi, o pargoletta, O altra vanità con sì breve uso. Nuovo augelletto due o tre aspetta : Ma dinanzi dagli occhi de' pennuti Rete si spiega indarno, o si saetta.
41. oldal - Arno, e sciolse al mio petto la croce, Ch' io fei di me, quando 'l dolor mi vinse : Voltommi per le ripe , e per lo fondo , Poi di sua preda mi coperse , e cinse.
60. oldal - Due angeli con dne spade affocate , Tronche e private delle punte sue. Verdi, come fogliette pur mo' nate , Erano in veste, che da verdi penne Percosse traean dietro e ventilate.
51. oldal - Di veder l' alto Sol, che tu disiri, E che fu tardi da me conosciuto. Luogo è laggiù non tristo da martiri, Ma di tenebre solo, ove i lamenti Non suonan come guai, ma son sospiri. Quivi sto io co' parvoli innocenti, Da' denti morsi della morte avante Che fosser dall
251. oldal - Le sette ninfe, con que' lumi in mano Che son sicuri d' aquilone e d' austro. Qui sarai tu poco tempo silvano, E sarai meco senza fine cive Di quella Roma onde Cristo è Romano : Però in pro del mondo che mal vive , Al carro tieni or gli occhi, e quel che vedi, Ritornato di là, fa che tu scrive. Così Beatrice : ed io che tutto a' piedi De' suoi comandamenti era devoto , La mente e gli occhi ov