La commedia, 2. kötetCompany'tipi del Gondoliere, 1837 - 265 oldal |
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... notte Che sempre nera fa la valle inferna ? Son le leggi d ' Abisso così rotte ? O è mutato in ciel nuovo consiglio , Che dannati venite alle mie grotte ? Lo duca mio allor mi diè di piglio , E con parole e con mani e con cenni ...
... notte Che sempre nera fa la valle inferna ? Son le leggi d ' Abisso così rotte ? O è mutato in ciel nuovo consiglio , Che dannati venite alle mie grotte ? Lo duca mio allor mi diè di piglio , E con parole e con mani e con cenni ...
11. oldal
... notte : il sole in Ariete , la notte in Libra . E come il sole nell'equinozio sorge alla foce del Gange , il qual corre di contro al moto del sole , onde Lucano cantò : Ganges , toto qui solus in or- be Ostia nascenti contraria tollere ...
... notte : il sole in Ariete , la notte in Libra . E come il sole nell'equinozio sorge alla foce del Gange , il qual corre di contro al moto del sole , onde Lucano cantò : Ganges , toto qui solus in or- be Ostia nascenti contraria tollere ...
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... notte : il sole in Ariete , la notte in Libra . E come il sole nell'equinozio sorge alla foce del Gange , il qual corre di contro al moto del sole , onde Lucano cantò : Ganges , toto qui solus in or- be Ostia nascenti contraria tollere ...
... notte : il sole in Ariete , la notte in Libra . E come il sole nell'equinozio sorge alla foce del Gange , il qual corre di contro al moto del sole , onde Lucano cantò : Ganges , toto qui solus in or- be Ostia nascenti contraria tollere ...
14. oldal
... notte , ch ' opposita a lui cerchia , Uscía di Gange fuor con le bilance Che le caggion di man quando soverchia ; Sì che le bianche e le vermiglie guance , Là dov ' i ' era , della bella Aurora Per troppa etate divenivan rance : Noi ...
... notte , ch ' opposita a lui cerchia , Uscía di Gange fuor con le bilance Che le caggion di man quando soverchia ; Sì che le bianche e le vermiglie guance , Là dov ' i ' era , della bella Aurora Per troppa etate divenivan rance : Noi ...
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... notte . BRANDIZIO . Per Brindisi ( Brundusium ) anco in prosa ( G. V. , Î , 12 ) . L'epitafio di Virg .: Mantua me genuit : Calabri rapuere ; tenet nuno Parthe- поре . 10. INGOMBRA . Il raggio passa libero di cielo in cielo , come ...
... notte . BRANDIZIO . Per Brindisi ( Brundusium ) anco in prosa ( G. V. , Î , 12 ) . L'epitafio di Virg .: Mantua me genuit : Calabri rapuere ; tenet nuno Parthe- поре . 10. INGOMBRA . Il raggio passa libero di cielo in cielo , come ...
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Más kiadások - Összes megtekintése
Gyakori szavak és kifejezések
altrui amore Anco in prosa Angeli anima antichi Arist Arno avarizia avea Averroe Beati Beatrice bella Bocc Boet buon canto canz Carlo d'Angiò carro ch'è ch'i chè chiama Chiesa ciascun cielo colui Conv corpo d'amore Dante destra dice Pietro dicea dietro divina dolce donna duca Eccl ejus elli equatore Eunoè Ezech fece figlia figliuol Filippo il Bello Filomela foco gente Gerusalemme giro grido grifon Inferno intelletto intende invidia l'altra l'anima L'Ott luce lume male Matth mente monte morte mostra Nota le terzine notte occhi omai parea parla parole passi peccato perocchè Petr pianta piè Pietro cita poco Poscia prego pria Purg Purgatorio quivi quod quum ragione rispose sale sangue santa sovra Stazio sunt superbia terra terzine tosto Ugo Capeto uomo vapori vede veder veggio venire vêr vidi Virg Virgilio virtù volsi XXII XXVI XXXI
Népszerű szakaszok
239. oldal - Sì scoppia' io sott' esso grave carco, Fuori sgorgando lagrime e sospiri, E la voce allentò per lo suo varco. Ond' ella a me : Per entro i miei disiri, Che ti menavano ad amar lo bene, Di là dal qual non è a che si aspiri, Quai fossi attraversati, o quai catene Trovasti, per che del passare innanzi Dovessiti così spogliar la spene?
236. oldal - Sì tosto come in su la soglia fui Di mia seconda etade, e mutai vita, Questi si tolse a me, e diessi altrui. Quando di carne a spirto era salita, E bellezza e virtù cresciuta m'era, Fu...
231. oldal - L' occhio la sostenea lunga fiata ; Così dentro una nuvola di fiori, Che dalle mani angeliche saliva, E ricadea in giù dentro e di fuori, Sopra candido vel cinta d' oliva Donna m' apparve, sotto verde manto, Vestita di color di fiamma viva. E lo spirito mio, che già cotanto Tempo era stato che alla sua presenza Non era di stupor, tremando, affranto, Senza degli occhi aver più conoscenza, Per occulta virtù che da lei mosse, D' antico amor sentì la gran potenza.
249. oldal - Come le nostre piante , quando casca Giù la gran luce mischiata con quella Che raggia dietro alla celeste lasca', Turgide fansi , e poi si rinnovella Di suo color ciascuna, pria che 1 sole Giunga li suoi, corsier sott...
11. oldal - Tu 1 sai che non ti fu per lei amara In Utica la morte, ove lasciasti La veste ch
240. oldal - Diretr' a me, che non era' più tale. Non ti dovea gravar le penne in giuso Ad aspettar più colpi, o pargoletta, O altra vanità con sì breve uso. Nuovo augelletto due o tre aspetta : Ma dinanzi dagli occhi de' pennuti Rete si spiega indarno, o si saetta.
41. oldal - Arno, e sciolse al mio petto la croce, Ch' io fei di me, quando 'l dolor mi vinse : Voltommi per le ripe , e per lo fondo , Poi di sua preda mi coperse , e cinse.
60. oldal - Due angeli con dne spade affocate , Tronche e private delle punte sue. Verdi, come fogliette pur mo' nate , Erano in veste, che da verdi penne Percosse traean dietro e ventilate.
51. oldal - Di veder l' alto Sol, che tu disiri, E che fu tardi da me conosciuto. Luogo è laggiù non tristo da martiri, Ma di tenebre solo, ove i lamenti Non suonan come guai, ma son sospiri. Quivi sto io co' parvoli innocenti, Da' denti morsi della morte avante Che fosser dall
251. oldal - Le sette ninfe, con que' lumi in mano Che son sicuri d' aquilone e d' austro. Qui sarai tu poco tempo silvano, E sarai meco senza fine cive Di quella Roma onde Cristo è Romano : Però in pro del mondo che mal vive , Al carro tieni or gli occhi, e quel che vedi, Ritornato di là, fa che tu scrive. Così Beatrice : ed io che tutto a' piedi De' suoi comandamenti era devoto , La mente e gli occhi ov